Medicina estetica
Medicina estetica a L’Aquila
Medicina estetica – Nutrizione – Integrazione
La salute, definita dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, viene considerata un diritto, e come tale, si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone.
La Medicina Estetica nasce dal concetto che l’uomo è sano quando è in armonia con le differenti fasi della vita, con il proprio inserimento sociale ed ambientale; tale globalità va promossa, difesa e valorizzata.
Nell’ultimo codice deontologico dei medici è inserito l’art. 76 sulla medicina potenziativa, ossia quelle competenze cliniche volte a migliorare lo stato di benessere rispondendo ad una domanda di prevenzione della salute.
Nel corso della 1° visita si esamina la storia clinica ed effettua la valutazione del problema estetico specifico, associando valutazioni morfologiche e funzionali correlate [antropometria, osteo-posturale, nutrizionale, circolatoria etc.].
Si imposta quindi un programma correttivo specifico per l’inestetismo clinico non dimenticando di proporne uno più ampio volto al recupero e mantenimento dello stato di salute e armonia.
La filosofia alla quale va educato chi si rivolge alla medicina estetica è pertanto il mantenimento e la correzione dello stato di salute interpretando al meglio quanto asserito dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità : la salute deve essere considerata “non solo come assenza di malattia ma come benessere psicofisico”.
Nell’ambito della visita medico estetica l’interesse del medico estetico è rivolto all’eventuale del riscontro di una asimmetria per la presenza di adiposità sulla vita, sui fianchi, in regione glutea e/o sulla regione mediale delle ginocchia che alterino falsamente la postura del soggetto esaminato.
In più nel soggetto sovrappeso / obeso la massa adiposa sui fianchi e addome, possono indurre una rotazione anteriore del bacino e uno spostamento anteriore del baricentro del corpo rispetto all’articolazione della caviglia con aumento della lordosi lombare e tendenza a portare all’indietro la cassa toracica per compenso.
Questo compenso, relativo all’estensione del rachide dorsale, comporterà rigidità della cassa toracica, limitazione delle escursioni respiratorie con induzione alla respirazione apicale e ridotta mobilità del diaframma …..
I fianchi spesso tendono ad essere in rotazione mediale, le ginocchia in valgo e iperestensione e le caviglie ruotano verso l’esterno, il retropiede può trovarsi in valgo in modo da indurre una eccessiva flessione plantare e pronazione con un collasso dell’arco longitudinale mediale.
La ridotta mobilità del diaframma e la presenza di adipe viscerale induce un aumento della pressione intraddominale. Le modifiche a carico del piede e del bacino predispongono ad una diminuzione del ritorno veno-linfatico.
La conoscenza di questi elementi di posturologia fanno comprendere meglio l’etiopatogenesi della cellulite e di una possibile discrasia veno-linfatica, infatti l’aumento della pressione intraddominale, […determinato dalla rigidità del diaframma (respirazione costale alta)] con aumento della resistenza al ritorno venoso periferico da una parte e l’eventuale inefficienza della pompa muscolare di piede e gamba dall’altra fanno sì che si inneschi la catena etiologica della cellulite o meglio Pannicolite o panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS).
Ora senza entrare nella sequenza ben nota al medico estetico delle modifiche istochimiche della PEFS è comune in questa condizione la ben nota sequenza sintomatologica senso di pesantezza sugli arti inferiori, edema malleolare , parestesie e/o bruciori, crampi e presenza in modo variabile di teleangectasie e/o varici in vari stadi. L’intervento terapeutico sarà quindi sicuramente pluri-fattoriale ma dovrà tenere conto che molto potrà contribuire non solo la necessaria terapia nutrizionale per una adeguata disintossicazione e perdita di peso, ma anche l’associazione di una corretta terapia osteopatico-posturale e attività motoria, per una correzione degli atteggiamenti disfunzionali.….
Attività motoria di tipo aerobico a anche di tipo tonificazione per indurre una adeguato tono-trofismo non solo ovviamente dei m.li degli arti inferiori ma anche del cingolo dorso-lombo-pelvico (core stability)
Tale programma ad amplio raggio volto alla terapia della PEFS ma anche prevenzione di un peggioramento di tale condizione verso un quadro di veno-linfopatia possibile in tarda età.
Programmi specifici
Trattamenti viso-corpo
Filler
Botox/Mesobotox
Valutazione antropometrica
Valutazione nutrizionale
Biostimolazione bioridensificazione viso-corpo
Mesoterapia estetica e antalgica
Valutazione posturale
Intralipoterapia adiposità localizzate
Linfodrenaggio
Fili di biostimolazione/trazione viso-corpo
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Informazioni utili
Sono utili gli esami medici clinici per una valutazione osteopatica?
E’ necessario portare con sé al primo incontro raggi X, ecografia, TAC, risonanza magnetica, per valutazione delle indicazioni e/o eventuali controindicazioni al trattamento osteopatico.
Quali sono i tempi di durata di un trattamento osteopatico?
In genere il piano di terapia si articola in 4-6 sedute: 1 seduta a settimana, per 3-4 settimane e successive 2 più a lungo, con una rivalutazione al termine.
Ogni seduta dura generalmente 40 minuti circa. Si dimette il paziente o se necessario si sceglie un secondo ciclo di trattamento. Per tutti i casi comunque dovrà essere personalizzato in base alla storia clinica stessa.
E’ necessario spogliarsi per essere sottoposti ad un trattamento osteopatico?
Si, a volte, è necessario che il paziente scopra le zone del corpo che devono essere trattate.